il Cortese, vino dell’anno 2021
Il Cortese è un vitigno autoctono, una delle tipologie di vino previste dalla denominazione Piemonte DOC: conosciuto anche con i termini dialettali di Corteis, Courteis e Courteisa, predilige i terreni ricchi di sedimenti argillosi che, nell’alternarsi di “terre bianche” e “terre rosse”, esaltano le note fruttate dell’uva.
In settembre i suoi grappoli inondano di luce le colline piemontesi a sud di Alessandria, da Ovada fino ai Colli Tortonesi, in provincia di Asti sulla sponda destra del Tanaro e di Cuneo, in bassa Valle Belbo.
Ottimo come aperitivo, il Cortese si abbina ad antipasti di verdure caldi o freddi, ai piatti di pesce e al sushi, a primi leggeri ed eleganti come i risotti ed è adatto ad accompagnare formaggi a pasta molle e non piccanti.
Produzione e Denominazioni di origine
3 mila ettari coltivati, 1 DOCG e 4 DOC, oltre 13 milioni di bottiglie prodotte nel 2019 con l’85% di esportazione all’estero.
Alte concentrazioni zuccherine, elevata acidità e bassa alcolicità; colore giallo paglierino con riflessi verdognoli; odore delicato, gradevole, persistente; sapore fresco, secco, piacevole: il Cortese si esprime in vini morbidi e delicatamente profumati, diversi a seconda della zona di coltivazione, nei vini Gavi o Cortese di Gavi DOCG, Colli Tortonesi Cortese DOC, Cortese dell’Alto Monferrato DOC, Piemonte Cortese DOC, Monferrato Casalese Cortese DOC.
Tra le espressioni del vitigno spicca anche la versione “Marengo”, tipologia di nuova introduzione nel disciplinare Piemonte Doc Cortese che identifica i vini spumanti o frizzanti ottenuti da uve Cortese coltivate proprio nel territorio della celebre battaglia di Marengo, conflitto del 1800, che oppose le truppe francesi di Napoleone Bonaparte a quelle austriache. Un territorio molto ampio che si estende nel sud del Piemonte, localizzato tra le province di Asti, Alessandria e Cuneo.
Storia
La prima documentazione storica puntuale sul Cortese compare nel 1614 nell’inventario della cantina del castello di Casale Monferrato e nel 1659 viene citato nella corrispondenza tra il castello di Montaldeo e il marchese Doria. Di certo sappiamo che fu vino di corte della nobiltà genovese, cosa che ne incentivò la coltura specializzata, favorita anche dalla benefica vicinanza con il Mar Ligure.
Ampiamente coltivato in Piemonte fino a tutto l’800, il Cortese ha vissuto un periodo di oblio dovuto agli effetti distruttivi della fillossera, per poi conoscere una nuova valorizzazione a partire dagli anni Cinquanta del Novecento: un recupero realizzato ad opera dello scrittore, giornalista e regista Mario Soldati nella zona di Gavi.
«Un verde, rilassante, dolcissimo crocevia: ecco come vivo io le colline del Gavi… E i suoli: talvolta bianchi, talvolta rossi, in un composito mosaico di complessità trasferita da mani sapienti nei bicchieri di chi, curioso, voglia conoscere il vero protagonista di tutto questo: il Cortese»: scriveva Soldati.
L’immagine grafica
Autore dell’immagine coordinata per l’Anno del Cortese è Alice Ronchi.
La giovane e già affermata artista scelta dalla Regione Piemonte ha concentrato la propria attenzione per l’etichetta sull’acino d’uva, elemento da cui origina il lungo ed elaborato processo di produzione del vino. Un singolo elemento che, ripetuto innumerevoli volte, diventa un pattern astratto in cui perdersi con lo sguardo ma anche concentrarsi sui dettagli.
I Consorzi di tutela
I CONSORZI CHE TUTELANO LE DENOMINAZIONI DEL CORTESE SONO:
Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi
Palazzo Guidobono – Piazza Arzano -15057 Tortona (AL)
tel. 0131 868 940 | info@collitortonesi.com
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Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato
Piazza Vittorio Emanuele II, 10 -14055 Costigliole d’Asti (AT)
tel. 0141 324 368 | consorzio@viniastimonferrato.it
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Consorzio Tutela del Gavi
Corte Zerbo 27 – 15066 GAVI (AL)
tel. 0143 645068 | info@consorziogavi.com